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Maria, Charlotte Kerer

L’amore dei genitori
intervistatore:
Ruth Deutschmann
fotografia:
Benjamin Epp
copyright location:
Lienz
data della ripresa:
2008-05-06
traduzione inglese di:
Sylvia Manning - Baumgartner
traduzione italiana di:
Nicole D´Incecco
trascrizione:
Ho buoni ricordi di mio padre. Era nelle ferrovie. Ed aveva una bici, andava sempre in bici al lavoro. Dietro aveva un portabagagli, come lo si aveva una volta. E ogni ciocco di legna, tutta la legna che era per terra sulla strada la raccoglieva, la metteva dietro sul portabagagli e la portava sempre a casa. Ogni cosa. E quando poi arrivava - non c’era nulla di buono in tavola.. Poi comprammo una sardina, mi ricordo così bene, una sardina, una cosí lunga. Dopo noi tutti i tre, quattro, cinque, chi fu a casa girammo intorno al babbo e dicemmo sempre: "Facci assaggiare un pò!" E ne dette a ognuno, finché non ci fu più nulla nella scatoletta. E poi lui - all’ epoca si avevano delle cucine, nelle quali c’erano delle vaschette per l’’ acqua. Poi prendeva l’acqua dalla vaschetta con una tazza, metteva dentro del Maggi, e pane e acqua con Maggi, questa era la sua cena, dopo il lavoro. Non lo dimenticherò mai. Ma era un uomo di buon cuore, e non diventò vecchio.. Come già detto, costruimmo insieme la casa. Quanto meglio potemmo, lo aiutammo, E il resto lo fece tutto da solo. E la Sua madre, com'era la Sua madre? Mia madre era una donna molto piccola, ed era piuttosto risoluta, devo dire. Dev’essere così - dev’essere così. Non diceva tante parole, se si era cattivi, se si - non diceva molto. Diceva solo: "Sta zitto!" E all’ epoca, lì dietro nell’angolo del crocifisso, si aveva una piccola verga di betulla, e la prendeva, klacks, e poi così sopra i bambini, zack! E poi ognuno sapeva, cosa significa stare zitti! E basta. E dovevi - la mattina, durante la guerra non avevi le scarpe, Uno andava in chiesa, tornava, dopo un’altro - si metteva le stesse scarpe, cossiché l’altro a sua volta poteva andare in chiesa. Non c’era niente, niente. Da mangiare avevamo: la mattina avevamo una Brennsuppe, quindi si mangiava la zuppa. La sera una pentola di patate - non pelate - stava davanti alla casa, e mangiavi le patate. E a pranzo c’erano spesso gli gnocchi, una pasta in brodo. Quindi - veramente misero.